Chiappini si dimette: “Non ha senso continuare”

LATINA – Andrea Chiappini non è più il tecnico del Latina. Lo ha detto l’allenatore nella conferenza stampa appena conclusa. “Questa decisione è maturata per il bene della squadra, e darà i suoi frutti. Ho espresso perplessità per andare avanti dopo la sconfitta. La squadra potrà fare qualcosa senza di me, così ho deciso di farmi da parte. Andare ancora avanti in questa situazione negativa non ha senso: il mio passo indietro servirà a far avvicinare la gente alla squadra. E non parlate di atto d’amore, questo è un atto d’intelligenza”. La società ha ritenuto opportuno chiarirsi col tecnico pontino, che ha ritenuto necessario non continuare il rapporto dopo la scoppola subita a Budoni appena ieri. Il 5-1 maturato in casa della sestultima ha convinto la dirigenza a voltare pagina, tant’è che Chiappini dopo una notte insonne ha deciso per le dimissioni. Chiappini, 56 anni, si era seduto per la terza volta sulla panchina nerazzurra: la prima volta nel 1999/2000, in serie D, poi nell’interregno tra l’esonero di Somma e l’arrivo di Gautieri, in serie B, stagione 2015/16, mentre la storia di oggi ci racconta di un allenatore manager che dopo il fallimento della Us Latina ha tentato di raccogliere i cocci e di far ripartire la squadra nerazzurra con la nuova dirigenza. Ma i risultati non sono stati lusinghieri, sebbene il merito maggiore del tecnico è maturato in estate con la volontà di rifondare il calcio nel capoluogo, anche se poi i risultati sportivi sono contro di lui: oggi i nerazzurri sono a quota 32, sesti in classifica, lontani 13 punti dalla capolista Rieti. Eppure a questo Latina non era stato chiesto di vincere il campionato. Comunque, contro il tecnico non ci sono soltanto i risultati, quanto la progressiva involuzione che ha attanagliato la squadra all’indomani della sconfitta interna patita contro l’Aprilia. E la manita subita dal Budoni è stata evidentemente la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora resta da capire chi guiderà l’undici nerazzurro nel match interno contro il Cassino.

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